Giusti-ficati

hammarskjold

Incontro del 21 ottobre

…Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.

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ἄσκησις

mgandhiIncontro del 14 ottobre

…Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».

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Solo lo straniero

codexaureus_cleansing_of_the_ten_lepersIncontro del 5 ottobre
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».Luca 17

Il foglietto: Parte A Parte B

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Servi inutili


lavanda-dei-piediIncontro del 28 settembre

Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».Luca 17

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Il pane sporco

panesIncontro del 14 settembre

Dalla meditazione nella messa mattutina
di Papa Francesco del 8.11.2013

Gli amministratori corrotti «devoti della dea tangente» commettono un «peccato grave contro la dignità» e danno da mangiare «pane sporco» ai propri figli: a questa «furbizia mondana» si deve rispondere con la «furbizia cristiana» che è «un dono dello Spirito Santo».

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“Mi alzerò e andrò da mio padre” (Lc 15,18)

Maialini
Incontro del 7 settembre

Dalla lettera pastorale per l’anno 1998-99
di Carlo Maria Martini: leggi il testo completo

Le ragioni del prodigo per andare via di casa sono le stesse per le quali è stata coniata l’espressione “uccisione del padre”. Essa denota l’impulso che c’è in noi di chiedere conto e ragione, a chi pensiamo che in qualche modo stia sopra di noi, di ciò che ci spetta, per essere finalmente padroni di noi stessi e del nostro destino, per fare di noi “ciò che ci piace”.

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Lc 11, 1-13 Padre nostro

lordsprayer_greekLc 11, 1-13
Padre nostro …
Gesù insegna a recitare una preghiera di poche parole, il Padre nostro. Spiega che non ne servono tante, perchè Dio già sa quello che la persona in preghiera ha in animo di chiedere.
La preghiera allora non serve a portare una richiesta a conoscenza, ma a rivolgersi, a dare il tu alla divinità. Perciò Gesù insegna che la preghiera non è un chiedere, ma sporgersi su Dio, chiamandolo Padre nostro.

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Chiedete…

Incontro del 21 luglio

Chagall
Commento di Enzo Bianchi su Luca 11,1-13 (vedi su monastero di Bose)
Il brano del vangelo di questa domenica è in realtà composto di tre parti: la preghiera di Gesù (vv. 1-4), la parabola dell’amico insistente (vv. 5-8) e infine la sua applicazione (vv. 9-13). Tutto il brano si regge sull’informazione dataci da Luca a proposito degli atteggiamenti di Gesù durante il viaggio verso Gerusalemme (cf. Lc 9,51). Anche in questo camminare Gesù si fermava, sostava e pregava: i discepoli lo vedevano impegnato in questa azione fatta certamente in un modo che li colpiva e li interrogava.

«Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire?»

Incontro del 14 luglio

donnalavoroCommento di papa Francesco…
Anche in questa domenica continua la lettura del decimo capitolo dell’evangelista Luca. Il brano di oggi è quello di Marta e Maria. Chi sono queste due donne? Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, sono parenti e fedeli discepole del Signore, che abitavano a Betania. San Luca le descrive in questo modo: Maria, ai piedi di Gesù, «ascoltava la sua parola», mentre Marta era impegnata in molti servizi (cfr Lc 10, 39-40). Entrambe offrono accoglienza al Signore di passaggio, ma lo fanno in modo diverso. Maria si pone ai piedi di Gesù, in ascolto, Marta invece si lascia assorbire dalle cose da preparare, ed è così occupata da rivolgersi a Gesù dicendo: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti» (v. 40). E Gesù le risponde rimproverandola con dolcezza: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una … sola c’è bisogno» (v. 41).

Lettera alla Comunità

Pano_4Chiunque faccia parte di qualsivoglia gruppo/comunità, ha un percorso alle spalle che, condiviso o meno con altri – in altri tempi e modi -, rimane comunque un percorso personale. Sempre incompleto, sempre con qualche rimpianto, sempre perfettibile. Nessuno può dirsi migliore o peggiore di altri. Mai.

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Farsi Prossimo

Incontro del 6 luglio

MARTINIL’ascolto della parabola del buon samaritano (Carlo Maria Martini).
Prendendola come immagine del cammino pastorale della nostra Chiesa, possiamo cogliere in essa quattro momenti.
Il primo momento è come un’introduzione scenica. In alto sta Gerusalemme, con le sue mura sicure, le case accoglienti, il tempio di Dio che offre bellezza e protezione. Mille metri più in basso, Gerico, la città delle rose, si stende sulle rive del Mar Morto a trecento metri sotto il livello del mare. Tra le due città una zona aspra e desertica, con una strada piena di imprevisti e di pericoli. Un uomo, che scende da Gerusalemme a Gerico, incontra dei briganti, che gli portano via tutto, lo bastonano e fuggono, lasciandolo mezzo morto.

“Non abbiate paura della gioia”

Incontro di fine giugno.

Andate: ecco,
vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né sacca, né sandali
e non fermatevi a salutare nessuno
lungo la strada.

a due a due
a due a due

Questa settimana non ci siamo riuniti per l’incontro settimanale, pubblichiamo lo stesso i foglietti (in fondo alla pagina) ed un breve commento tratto, anche questa volta, dall’Angelus del 7 luglio 2013 di Papa Francesco:
Il Vangelo di questa domenica (Lc 10,1-12.17-20) ci parla proprio di questo: del fatto che Gesù non è un missionario isolato, non vuole compiere da solo la sua missione, ma coinvolge i suoi discepoli. E oggi vediamo che, oltre ai Dodici apostoli, chiama altri settantadue, e li manda nei villaggi, a due a due, ad annunciare che il Regno di Dio è vicino. Questo è molto bello! Gesù non vuole agire da solo, è venuto a portare nel mondo l’amore di Dio e vuole diffonderlo con lo stile della comunione, con lo stile della fraternità. Per questo forma subito una comunità di discepoli, che è una comunità missionaria. Subito li allena alla missione, ad andare.

In cammino verso Gerusalemme

Incontro del 23 giugno 2016

«Gesù prese la ferma decisione
di mettersi in cammino
verso Gerusalemme» (Lc 9,51)

Gerusalemme
Angelus del 30 giugno 2013 di Papa Francesco:

Il Vangelo di questa domenica (Lc 9,51-62) mostra un passaggio molto importante nella vita di Cristo: il momento in cui – come scrive san Luca – «Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme» (9,51). Gerusalemme è la meta finale, dove Gesù, nella sua ultima Pasqua, deve morire e risorgere, e così portare a compimento la sua missione di salvezza.
Da quel momento, dopo quella “ferma decisione”, Gesù punta dritto al traguardo, e anche alle persone che incontra e che gli chiedono di seguirlo, dice chiaramente quali sono le condizioni: non avere una dimora stabile; sapersi distaccare dagli affetti umani; non cedere alla nostalgia del passato.

Aktualisierungen

goleto 2010 014La Comunità Cristiana della Piana è una comunità ecumenica di amici, che si riunisce nelle proprie case – di solito il giovedì (o il mercoledì) sera alle 20:45, per pregare e riflettere insieme sulla Parola, condividendo ansie, speranze ed impegno sociale ed ecclesiale. La partecipazione è assolutamente libera e aperta, senza strutture e formalità, in uno stile di accoglienza reciproca, che mette in dialogo e in osmosi le particolari esperienze e spiritualità di ciascuno. La comunità aderisce all’appello Chiesa di tutti. Chiesa dei poveri”
Alcuni dei “vecchi” amici della comunità hanno partecipato alla “fondazione” di rete3.net. Continuiamo ad usare lo spazio web “regalato” da rete3.

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